Si afferma spesso, e a ragione, che di fronte ai misteri del cervello umano la scienza non ha detto l’ultima parola. Potrei io, in quanto non scienziato, dire la mia opinione ?
C’è un limite oltre il quale il non scienziato può spingersi, senza apparire temerario, troppo arrogante forse ? Secondo me, come esistono tante religioni, spesso basate su fantasie senza storia alcuna, un uomo ha il diritto di basare un ragionamento su quanto in suo possesso come lettura o esperienza. I miei ragionamenti non devono alzare la bandiera della scienza positiva sull’umanità, ma sono di spunto per gli scienziati a riflettere e sentire ancora di più l’esigenza di sviluppare questo campo ancora inesplorato: l’inconscio umano.
In questo libro proverò a spiegarvi l’inspiegabile: come mai quando una persona è legata ad un’altra persona, quest’ultima ha l’intuizione sui suoi pensieri, la sente enormemente ?
E perché mai nella nostra vita, spesso ci imbattiamo in casualità che sembrano fatte apposta per il nostro ultimo ragionamento ? E come mai, certe volte, pare che le persone leggano nel nostro stesso pensiero con ciò che dicono ?
Per avere una base di partenza nelle mie riflessioni che, ripeto, non vogliono avere barlume di scientificità rigorosa, ma rimangono appunto, riflessioni oggettive pre-scientifiche, mi avvarrò del pensiero freudiano e junghiana. Freud e Jung rimangono due pilastri della psicologia. I loro scritti, la loro esperienza sul terreno fa si che oggi si possa parlare di inconscio senza impallidire, senza adombrarsi. Anzi, per questi due giganti della psicologia, autentici padri pur su piani diversi, leggere la psiche è un lavoro possibile, faticoso ma possibile.
Ecco, io aggiungo al loro immenso e impagabile lavoro quello di ipotizzare la presenza di ricettori nel sistema nervoso centrale che captino l’inconscio altrui. Da questa semplice intuizione, avente comunque una base di scienza nelle mie nozioni, vorrei farvi riflettere e ragionare e tornare al punto di partenza: tanto misterioso il cervello umano, tanto forte potrebbe essere la presenza di realtà non conosciute ma che nei loro effetti mi sembra abbiamo partorito molti fatti concreti.