Esiste un’altra vita o un’altra dimensione dopo la vita che stiamo vivendo?
E’ un tema centrale della riflessione dei millenni del genere umano, ma nessuno ha mai dato una risposta definitiva in questa realtà. Tanto è vero che si parla di credere in un’altra vita, non di averne la certezza.
Per prima cosa, non sappiamo cosa accade quando moriamo. Quindi non sappiamo con certezza se la nostra parte immateriale, l’anima, va a vivere da un’altra parte abbandonando il corpo.
Culture millenarie, come quelle indù, o cristiana, danno le loro risposte ascoltate e condivise come credenza di fede da millenni.
Io la vedo da un punto di vista biologico, scientifico. Se noi siamo esseri viventi, che hanno una nascita e una morte, e i nostri pensieri hanno sede nel cervello, dove avvengono tutte le reazioni elettro-chimiche che costituiscono i pensieri, è inevitabile per me pensare che quando il nostro cervello finisce con l’avere questa attività dei neuroni che lo compongono, allora finiscono i nostri pensieri e per questo non avremo più memoria, coscienza, sentimenti nostri.
Quando moriamo, il nostro cervello si decompone, le nostre cellule cerebrali, i neuroni, non hanno più attività, quindi mi sembra logico pensare che finita la vita finisca anche la vita dei nostri pensieri.
Di fronte al dolore della morte, tutte le cultura hanno elaborato una serie di credenze per evitare di pensare alla morte come la fine di tutto. Ma è solo una serie di credenze, la certezza scientifica che abbiamo è che il nostro cervello, dove hanno sede i nostri pensieri, smette di funzionare al momento del trapasso.
Quindi credo personalmente, in modo avulso da qualsiasi religione che proponga soluzioni per la morte, che di fronte al momento della fine della vita finiscano anche tutti i nostri pensieri, l’attività della nostra mente.
Quindi credo che no, oggettivamente non esista l’al di là, noi come esseri viventi ci troviamo dopo morti nella stessa condizione di prima di essere concepiti: non pensavamo, non avevamo nessuna vita, non c’era un prima, così non ci sarà neanche un dopo.
Ma ovviamente, è solo un’opinione personale, ma basata da quando affermato dalla biologia.