Hai mai scritto un post innocuo sui social, solo per ritrovarti sommerso da insulti e commenti acidi? Benvenuto nel regno dei leoni da tastiera, quei guerrieri dello schermo che trasformano ogni discussione in un’arena.
I social networks presentano questo fenomeno molto diffuso di utenti che usano l’anonimato oppure semplicemente la comoda dello schermo per esprimere aggressività o peggio insulti e giudizi estremi sulle persone che scrivono post o su commentatori.
Questo trasforma la discussione che dovrebbe rimanere sempre civile in una specie di guerra personale. Nella vita normale, quella in cui si parla di persona, toni così aggressivi potrebbero sfociare presto in una rissa anche violenta. Invece quello che appunto viene definito leone ma solo da tastiera, approfitta della distanza e dell’impersonalità dei commenti social, nonché del notevole grado di impunità che regna in questa modalità comunicativa, per aggredire le persone verbalmente.
Questo porta a subire delle volte violenti attacco personali, oltre ogni limite di buon gusto e di maleducazione, e a veder degradare la conversazione, polarizzandola senza mezze misure tra il bianco e nero delle posizioni possibili.
Perché i leoni da tastiera agiscono così
Ma perché questo animale da web agisce così? Perché ci sono i leoni da tastiera?
Spesso sono spinti da frustrazione personale, riguardo alla loro vita, o alle tematiche che gli risveglia il post, per esempio la bella vita di una star rispetto alla loro vita pessima. Oppure vogliono stare al centro dell’attenzione, che nella vita reale gli viene negata. Allora approfittano della sostanziale impunità comune nei social per alzare la voce e ruggire come fossero finalmente dei re della savana, anche se solo virtualmente.
Poi c’è da dire che questa violenza verbale gli da una sensazione di forza, li fa sentire potenti, e ciò gli permette di ritenersi soddisfatti di essere così incivili nel commentare.
Usano toni spesso sarcastici, le offese come fossero congiunzioni, e un tono moralmente superiore proprio per sfogarsi, oppure sentirsi più forti rispetto a chi usa modi e toni più pacati.
Cause generali del fenomeno ‘leoni’
La polarizzazione politica che attraversa come un mare la società è un terreno di facile polarizzazione delle opinioni e quindi di scontro estremizzato. Basti pensare a temi molto delicati come il dibattito su vaccini, sull’immigrazione, sui diritti in generale.
La cultura del “tutto e subito” inoltre spinge molti a cercare di risolvere la contesa verbale subito, di avere subito ragione in un certo qual modo ‘distruggendo’ l’altro.
Impatto dei leoni da tastiera sulle persone
Sulle persone questo modo di porsi sul Web genera effetti psicologici che devono essere considerati, come ansia, insicurezza, paura di esprimersi per non vedersi travolti. Addirittura c’è chi abbandona le piattaforme per evitare conflitti spiacevoli. Le vittime possono essere anche illustri, come politici, influencer che hanno subito anche attacchi ripetuti e pesanti.
Tutti noi, se frequentiamo i social, sappiamo che un certo timore di esprimersi è sempre lecito averlo, considerando che i leoni da tastiera non arretrano mai, forti dell’impunità presunta che si può avere sul Web. Influencer famosi come Selvaggia Lucarelli hanno anche denunciato i loro leoni più aggressivi. Certo per la persona comune doversi trovare l’alternativa tra non comunicare e dover iniziare una causa legale con uno sconosciuto per degli insulti costituisce una valutazione già spiacevole, comunque in ogni caso.
Questi campi di battaglia moderni in cui la società si trova a subire aggressioni virtuali in ogni spazio disponibile erode la libertà degli individui, che si trovano sulla difensiva solo per aver espresso civilmente le proprie opinioni magari nel proprio profilo o pagina Facebook o Instagram.
La mia opinione
Io personalmente nel passato partecipavo molto al dibattito social, con tanti commenti. Ma spesso c’era questa fauna di aggressori che ti toglieva la voglia di commentare, data la necessità di doversi difendere da insulti anche pesanti per aver detto la propria opinione, anche in maniera innocua. Oggigiorno ho ridotto i miei interventi sui social più che altro ai miei profili, dove il controllo totale sul pubblicato e sui commenti mi permette di eliminare il problema alla radice impedendo al leone da tastiera di turno di avere ancora la parola.
A malincuore, non so quanti di noi rinunciamo a esprimerci liberamente per non essere coinvolti in pesanti attacchi dell’imbecille di turno che si sente potente solo perché vomita insulti dietro ad uno schermo a distanza.
Conclusioni sui lions…
La distanza, il semianonimato o apparente anonimato dei social networks, permette inevitabilmente di sentirsi più forte nelle discussioni. Molti si approfittano di questa apparente impunità (come dice Mike Tyson, il campione di pugilato, pensando così di evitare di meritarsi un pugno per questo) per aggredire pesantemente le persone nei commenti su Facebook, Instagram, e altri social.
Credo che il problema sia ineliminabile: solo la censura dei moderatori delle piattaforme può inibire ad una persona di ripetere questi comportamenti, comunque da segnalare come molesti. Spesso le piattaforme lasciano fare, e il risultato è evidente: il degrado del dialogo, ridotto a rissa verbale pubblica.
La soluzione è allontanarsi dai social, essere meno presenti nelle discussioni più delicate, che alla fine risultano appannaggio di chi si vuole rovinare l’umore nel replicare ai vari felini da tastiera che continuano imperterriti a vagare e commentare nella Rete.
La soluzione è allontanarsi dai social, essere meno presenti nelle discussioni più delicate, che alla fine risultano appannaggio di chi si vuole rovinare l’umore nel replicare ai vari felini da tastiera che continuano imperterriti a vagare e commentare nella Rete.
E’ un peccato dover rinunciare ad una parte di libertà di comunicare, ma lo si fa a rischio e pericolo di prendersi brutte arrabbiature per insulti pesanti e inciviltà varie. Purtroppo più che un salotto buono, un social moderno assomiglia ad una arena da combattimento, un Colosseo digitale dove si incontrano fiere di tutti i tipi.