La disuguaglianza storica culturale, sociale e legislativa tra uomini e donne è un fatto innegabile, non sindacabile. E’ semplicemente evidente, anche in fatti oggettivi come la disparità di retribuzione a parità di mansioni nel mondo di lavoro, misurabile matematicamente e statisticamente.
Ciò che viene meno considerato come aspetto è che il diminuire, fino ad eliminarle, tutte le differenze tra uomini e donne, richiede una sostanziale oggettiva uguaglianza tra uomini e donne nella loro reale e concreta identità personale.
Quello che mi chiedo è questo: si può affermare che alla parità dei diritti e dei doveri auspicabile deve corrispondere un livellamento totale nel trattare i due sessi ? Evitare la discriminazione apre la strada al pensiero ed azione unica nei confronti delle donne e degli uomini ?
Secondo me questo è fondamentale a livello di dibattito: non vi sono differenze in nessun campo di indagine tra i due sessi ? E’ questo che vogliamo, un mondo civile dove avere a che fare con una donna non richiede sensibilità diverse rispetto al rapporto con uomo ?
Gli esempi chiariscono il mio discorso:
– L’uomo deve essere più gentile con una donna rispetto ad un uomo ? La cavalleria è un insulto alla parità o una dimostrazione di considerazione per l’estrema sensibilità femminile ?
– I problemi legati ai figli non devono essere ritenuti molto importanti, attuando come accade una politica di tutela massima per la maternità e le questioni relative, privilegiando il lavoratore madre rispetto agli uomini ?
– Gli incentivi alla parità, come le quote rosa in politica, sono un modo di rinforzare il ruolo della donna nei fatti in una società maschilista o il riconoscimento legislativo della sua debolezza nel raccogliere consenso ?
Insomma la moneta ha due facce. Le peculiarità dei sessi potrebbero essere represse da una società che non le riconosce, non le valorizza, addirittura ne proibisce il riconoscimento pubblico.
A tale proposito cito i risultati di una ricerca universitaria, pubblicata sulla rivista americana Public Library of Sciences, tal titolo originale “The Distance Between Mars and Venus: Measuring Global Sex Differences in Personality” – [analizzata però come troppo semplicistica in http://blogs.scientificamerican.com/guest-blog/2012/01/20/get-over-it-men-and-women-are-from-the-same-planet/]: in essa vengono evidenziate, grazie a studi su un campione di 10.000 persone, le sostanziali differenze tra menti maschili e femminili.
Le donne sono più sensibili, sanno esprimere più calore e vivacità ma anche più apprensione e sono meno sicure di sè. Gli uomini invece sono più stabili emotivamente, più dominanti, legati alle regole e all’autorità ma anche hanno meno fiducia nella vita, sono più sospettosi ma anche disinibiti. Ci sono degli aspetti però equamente distribuiti: perfezionismo, vitalità, tendenza all’astrazione non vedono differenze tra i sessi.