Questo post non è dettato dalla rabbia, dall’ira. A mente fredda, in una tranquilla domenica di novembre, Sento il bisogno di rappresentare un particolare tipo di atteggiamento, nei confronti di dei politici italiani: un atteggiamento di totale sfiducia.
Non credo nelle loro parole, non credo abbiano molti scrupoli, non mi fido nell’affidare a loro il mio Paese: credo non pochi italiani abbiano questi pensieri, di fronte ha ciò che Internet, l’informazione, i fatti, la cronaca, la Storia del dopoguerra, l’esperienza personale.
Io considero il politico come uomo di potere. Non importa in quale settore, l’uomo di potere mira al potere come valore, e non, viceversa, mira all’ideale da rappresentare tramite il potere.
In Italia pochi che arrivano in alto lottano per ideali puri, piuttosto usano gli ideali per persuadere i possibili elettori in maniera retoricamente determinata.
La metafora della torta da spartire rende bene l’idea: ognuno prende la sua fetta di potere, prestigio, denaro, sesso, gloria (sempre meno invero), e le dimensioni delle fette dipendono dal potere del singolo e del suo partito o gruppo di riferimento o lobby.
Gli ideali sono strumenti per arrivare a conquistare l’elettorato. Riecheggiando Schumpeter, il marketing del potere conquista voti come un ipermercato conquista clienti: volantini, manifesti, siti Web, spot, interviste, ogni medium è buono per raggiungere la poltrona migliore, il posto più buono.
Quando poi si cade nell’illegalità, nell’associazionismo mafioso, abbiamo un criminale in doppiopetto che parla di Dio e famiglia, di patria, come suoi valori quando nei fatti propone un affarismo senza scrupoli.
Purtroppo gli esempi sono così tanti che è come voler fare degli esempi di italiani che mangiano spaghetti a pranzo: perfettamente inutile, già sappiamo.
Io vado a votare, per rispetto dello Stato e del diritto-dovere di farlo, ma in cuor mio non considero utile a nessun ideale concedere la mia particella di potere ad una classe sociale che considero zavorra per il pieno sviluppo sociale ed economico del nostro popolo.