Ho avuto la fortuna di avere una madre e un padre meravigliosi.
Mia madre Anna Maria
Mia madre, Anna Maria Chicca, nata a Roma il 25 aprile del 1939, in viale Trastevere (al tempo viale del Re, durante la monarchia sabauda, sotto il fascismo).
Era figlia di Girolamo, romano nato a Piazza Venezia nel 1905, e di Gertrude Macciacchera, nata a nel 1908 a Priverno (provincia di Latina).
Mamma ha avuto una gioventù molto sofferta. Era povera, viveva nelle baracche della Capitale, senza acqua, riscaldamento, con una tenda come porta, senza vasca da bagno né doccia. Per lavarsi andava alla fontana, oppure, d’inverno, al diurno, un bagno pubblico dove si recavano quasi solo uomini adulti, mentre lei aveva 12/14 anni.
Allora non c’era un assistenza per i poveri progredita. Non c’erano organizzazioni come la Caritas o la Comunità di Sant’Egidio a sfamare i bisognosi: mamma spesso non mangiava per giorni, saltava i pasti di frequente, girava la città in cerca di qualcuno che le offrisse del cibo.
Non avendo neanche i soldi per mangiare tutti i giorni, non ha potuto permettersi di studiare. Ha imparato giusto a leggere e a scrivere, anche se è una donna intelligente, molto sensibile, con un grande intuito e un cuore enorme.
E’ una donna che ha sacrificato tutto nella sua vita per me. E’ talmente buona che la gente quando la incontra si innamora della sua dolcezza d’animo.
Un aneddoto su mia madre
Per caso un giorno del 2022 incontriamo a Roma, davanti un bar vicino casa, mio cugino Carlo, 65 anni, figlio della sorella di mamma, mia zia Velia, morta nel 2003.
Mio cugino era in compagnia di due donne, due sue amiche. Iniziamo a parlare. Mia madre, come tutte le volte quando incontra le persone, incomincia a parlare con la sua innata dolcezza, fa complimenti, fa battute. Dopo due minuti dall’incontro, una delle due amiche di mio cugino, gli dice “ma tu sei meravigliosa!”, due volte. Questo solo per farvi capire che mamma stupenda io abbia. Una donna di 60 anni che non l’hai mai vista in vita sua, neanche in foto, gli dice che è meravigliosa dopo due minuti che la sente parlare.
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Il ricordo di mio padre, Natale, per tutti “Natalino”
L’11 maggio 2022, sono stati 3 anni esatti dalla morte di mio padre.
Natale Di Molfetta, per tutti “Natalino”. Ho fatto un video, un semplice slideshow, per ricordarlo. Ciao papà… mi manchi… il tuo Roby
Natale Di Molfetta, mio padre: nato a Ceccano, provincia di Frosinone, il 1° settembre 1929. Per tutti “Natalino”, da sempre.
– Sopravvissuto ai bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale (1939-1945)
– Ispettore delle assicurazioni, presso l‘INA Assitalia dal 1945 al 1989
– Medaglia d’oro per il lavoro
– Medaglia d’oro della Croce Rossa Italiana, come donatore di sangue per 30 anni
Natalino, il mio papà, Grande Tifoso della A.S. Roma
Mio padre è stato un grande tifoso della A.S. Roma, per 80 anni.
Soprattutto negli ultimi anni, ogni volta che la Roma giocava, io e lui stavamo insieme davanti al televisore, con la Diretta SKY, a tifare la “Maggica”. Quante volte abbiamo gioito insieme, ci siamo abbracciati, abbiamo urlato ai gol della sua, della nostra squadra.
Insieme a lui e a mio zio Augusto Mecchi, che morì lo stesso anno, vidi allo Stadio Olimpico di Roma, il 15 maggio 1983, con inizio alle ore 16:00, la partita Roma-Torino, finita 3-1 per la squadra giallorossa.
Avevo 8 anni. Era la 30ª e ultima Giornata del campionato di calcio di Serie A, della stagione 1982-1983. La Roma era già matematicamente vincitrice dello scudetto prima di quel match. La partita era quindi una festa, il trionfo per la squadra, la società e tutti i tifosi. I marcatori furono: Pruzzo al 21’ su rigore, Falcão al 36′, Hernández per il Torino all’81, Conti all’85’.
Papà, adesso dopo 40 anni, mi ti immagino lassù, che cantate tutti insieme:
“Roma, Roma, Roma
Lasciace cantà
Da ‘sta voce nasce un coro
So centomila voci
C’hai fatto innamorà
Roma, Roma bella
T’ho dipinta io
Gialla come er sole
Rossa come er core mio”
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Video della AS Roma per ricordare il Mio Papà
E’ come essere ancora con lui,
ad abbracciarci per i gol della Roma !
L’inno della Roma, cantato dai Tifosi giallorossi allo Stadio Olimpico.
Semplicemente… Da Brividi!
Settantamila tifosi cantano “Roma Roma Roma”. Brividi. Allo Stadio Olimpico, nel ritorno della semifinale dopo l’1-1 dell’andata in Inghilterra, i giallorossi di José Mourinho – davanti agli occhi commossi di Claudio Ranieri – staccano il pass per la finale del 25 maggio contro il Feyenoord allo stadio di Tirana, in Albania. I lupi romani si giocheranno la prima finale della storia della Conference League: come si dice in questi, in bocca al lupo, anzi… in bocca ai lupi !!!
Roma-Barcellona 3-0. La Roma in semifinale di Champions League
Mi manchi, papà… noi ci volevamo bene, veramente.
Il tuo Roby
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