Adone e Venere è una scultura neoclassica di Antonio Canova, completata nel 1794 ed esposta al Musée d’Art et d’Histoire di Ginevra.
L’opera, iniziata dal Canova senza alcuna commissione, fu realizzata tra il 1789 e il 1794: lo scultore, pur vedendo esaudite le proprie aspettative, ammise al segretario Foschi di dover percorrere ancora «immenso spazio… per giungere alla perfezione».
L’Adone e Venere fu poi acquistato dal patrizio genovese Giovan Domenico Berio di Salza che lo collocò al di sotto di un tempietto nel giardino del proprio palazzo di Napoli, nella centralissima via Toledo.
L’opera, come attesta Canova in una lettera indirizzata al Falier, riscosse plausi vivissimi, tanto che il concorso di gente che giungeva presso il palazzo Berio era ampissimo, e altrettanto numerosi furono anche i complimenti e le dissertazioni rivolte allo scultore.
Alla morte del marchese nel 1820, il gruppo fu acquistato a un’asta dal colonnello Guillaume Favre, e per l’occasione Canova decise di effettuare dei piccoli interventi sul panneggio di Venere, senza ricompensa.
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