Sono stato anche io, come moltissime persone, alla mostra sul pittore olandese Vincent Van Gogh a Roma. Molto interessante.
Era divisa in due piani: al primo c’era uno dei suoi celebri autoritratti, mentre al secondo una parte molto bella dei suoi coloratissimi dipinti degli ultimi anni di vita.
Una vita tormentata, tragica anche e sopratutto nell’epilogo con un suicidio a 37 anni.
Su una parete c’era una frase illuminante del grande pittore. Lamentava che tanto era diventato povero, malato, addirittura cattiva, tanto stava riscattando questa condizione con una pittura piena di luce, colore, brillante. Ha dato l’anima per l’Arte, nel vero senso dell’espressione. Ho sentito molto sul piano umano questa lontananza tra la felicitità e le vette di bellezza e grandezza della sua pittura dallo stile unico nella Storia.
Oggi le sue tele valgono centinaia di milioni, invece all’epoca lui non trovava nessuno che le acquistasse. E’ come scriveva il poeta Alessandro Manzoni, ai posteri va data l’ardua sentenza. Vincent Van Gogh oggi è una stella molto brillante nel firmamento dei grandi artisti. La Storia lo ha riscattato al grado più alto.