Una storia che fa riflettere sul nostro sistema sociale
Quando non hai un lavoro, quando non hai una casa, quando non paghi le tasse e non chini la testa al sistema dominante, diventi automaticamente un RIFIUTO per la società stessa che si regge sullo sporco denaro. Abbiamo costruito un mondo senza cuore, arido, malato e crudele.
Quello dei barboni o senzatetto, è sempre stato un olocausto invisibile, o meglio dire SOCIALMENTE ACCETTATO, perché ad uccidere non sono le pallottole dei fucili, ma l’indifferenza della gente, istituzioni in primis, che non solo ignorano la grave situazione di queste persone, ma contribuiscono anche al loro isolamento, è il caso di chi mette i divieti di dormire sotto i portici delle città, di chi fa costruire panchine “blindate” affinché questi ESSERI UMANI non possano dormire su di esse e tante altre azioni ignobili e crudeli.
L’anno 2017 in Italia è iniziato così, con la morte di un giovane senzatetto di 44 anni nella notte dell’Epifania. Angelo è morto di freddo nell’ex struttura commerciale abbandonata da decenni nel centro urbano di Avellino e diventata da tempo rifugio dei clochard.
Lui che era anche padre di tre figli. Sergio, l’amico di “sventure” racconta la sua morte, diceva che nei giorni precedenti Angelo soffriva parecchio, mangiava poco…
Racconta anche che avevano fatto più volte richiesta al Comune, chiedendo un rifugio temporaneo, un lavoro.
Tutti nel paese sapevano in che condizioni vivevano, nessuno ha mai fatto niente per aiutarli. Ogni richiesta di aiuto è caduta nel vuoto.
Ripeto: Angelo non è morto di freddo, è stato ucciso dall’indifferenza della società, che preferisce nascondere chi a perso tutto, invece di aiutare…perché come qualcuno aveva suggerito “rovinano il decoro delle città”.
Si rischia di vedere il sistema nella quale viviamo per quel che è e non per quello che ci raccontano in Tv, si rischia di capire che quando perdi il lavoro, ti staccano la corrente e l’acqua calda, in seguito ti sfrattano dalla tua casa e tu sei costretto a vivere in un mondo sordo ai tuoi problemi.
Prima eri un produttore/consumatore, ora sei solo un peso, perché non produci più, non lavori più, di conseguenza non paghi più le tasse e quando non paghi le tasse sei considerato solo un parassita, un disagiato da isolare fino a quando la morte viene a prenderti.
Insomma, un omicidio sociale travestito da morte naturale, per freddo se vogliamo…io preferisco chiamarlo Olocausto invisibile.
Ovviamente, nella logica del Capitalismo e del libero mercato, dopo avervi commosso per Angelo, propongo in vendita il mio libro “La Società Cattiva”. Sto volutamente usando un tono sarcastico, stavolta. Una rabbia che viene dal cuore, dal profondo: e’ la rabbia perché un italiano è stato lasciato morire nell’indifferenza dei politici italiani, così pronti a pagare l’albergo e il pranzo agli immigrati clandestinamente in Italia. Complimenti per come ci state trattando, politici italiani, è proprio degno delle vostre faccie di bronzo. Ma l’importante è che state a posto con la coscienza.
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